Le Parole Dei Sogni

“Dalla A alla Z, il vocabolario di Passalacqua”

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A – Amore

Amore, parola universale. I primi a innamorarsi di questo paradiso, forse uno degli angoli più belli del Lago di Como, sono stati gli Odescalchi, nobile famiglia comasca, che nella seconda metà del Settecento iniziano a costruire la “nostra” villa. Nel 1787 la dimora diventa proprietà del conte Andrea Lucini Passalacqua, che la trasforma in una delle più grandi e sontuose del Lario. Un vero rinascimento. E oggi parliamo di un secondo rinascimento grazie a Paolo, Antonella e Valentina De Santis, che nel 2018 hanno acquisito Villa Passalacqua e ne hanno fatto il nuovo gioiello del Lago di Como.

 

B – Bellini

Quale altra dimora del Lago di Como può vantare un ospite come Vincenzo Bellini, genio della lirica italiana? A Villa Passalacqua il celebre compositore è stato ospite dal 1829 al 1833 e in queste atmosfere di sogno ha scritto la Norma ela Sonnambula. La sua interprete ideale, Giuditta Pasta, soprano, viveva sulla riva opposta del Lario.

 

C – Colori

Infiniti, in ogni stagione, dal trionfo dell’estate, cieli azzurri, fiori e rive del lago verdissime, ai rossi, ai viola, agli arancioni dell’autunno. Sapevate che Passalacqua è aperta in ogni colore dell’anno?

 

D – Design

Il gusto è quello elegante e rilassato della villeggiatura all’italiana. Tutto d’epoca a Passalacqua, dagli arredi alle porcellane, ai meravigliosi tessuti. Moltissimi marmi, da Verona a Carrara. E poi un ciclo di affreschi neoclassici firmato da Andrea Appiani, oggi nella Sala Ovale del nostro ristorante

 

E - Energia

Energia positiva, serena. A Passalacqua le giornate trascorrono così, rilassandosi, rigenerandosi. Cosa fare? Tutto quello che non abbiamo tempo di fare durante l’anno. Compreso il piacere di pensare a noi.

 

F – Fiori

Sono ovunque, nei giardini, tra le ghirlande degli affreschi, nei tessuti, nel seminato dei pavimenti. Ma soprattutto i fiori sono la materia viva che ogni mattina Daniela trasforma in magnifiche composizioni. E per vedere la nostra fioraia al lavoro, basta sorprenderla nel suo atelier all’aria aperta, nel cortile di fronte al Palazz.

 

G - Giardini

Parliamo di un parco di due ettari con otto terrazzamenti che scendono dolcemente verso il lago, tra balconate, fontane, statue e giochi d’acqua. Un dialogo tra fiori tenerissimi e alberi secolari, cedri, camelie, cipressi, palme, roseti, magnolie, azalee, ortensie, ulivi. E per una pausa più intima le antiche serre, affacciate sulla piscina, sono oggi un meraviglioso giardino d’inverno.

 

H – Hotel

Un hotel come una casa antica, sontuosa, calda, ospitale. Così Passalacqua, e così ognuna delle dodici camere e suite della Villa, delle otto camere del Palazz e delle quattro della Casa al Lago. Ovunque, bellezza dell’arte e dell’architettura italiana.

 

I – Italianità

Diciamo Italia ed è una visione del mondo, un’eleganza, un gusto di vivere insieme e amare ogni momento, ogni emozione, ogni ricordo. Quegli infiniti ricordi che nascono ogni giorno nell’incanto di uno dei luoghi più belli d’Italia, il nostro Lago di Como.

 

L – Luce

La luce del Lago di Como ha sedotto generazioni di viaggiatori dal Seicento a oggi. Uno spettacolo di riflessi tra l’acqua, il sole, e la trasparenza dell’aria.

 

M – Motoscafo

Anzitutto il nome, Didi, magnifico motoscafo cabinato con solarium a disposizione dei nostri ospiti per giornate di pura felicità. Accanto, sul molo privato di Passalacqua, un’altra barca di famiglia, Giumello, imbarcazione d’epoca in mogano per esplorare la bellezza del Lago di Como.

N – Natura

Nessuno meglio di Franz Liszt, straordinario compositore che ha vissuto sul Lago di Como tra il 1837 e il 1838, ha saputo esaltarne la bellezza della natura, così vicina all’esperienza d’amore. Ricordava Liszt: «Quando scriverete la storia di due amanti felici ambientatela sulle rive del lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai vista altra in cui gli incanti di una vita d’amore possano apparire più naturali».

 

O – Orto

Ovvero pomodori, zucche e zucchine, melanzane, fagiolini, peperoni, angurie, meloni, fragole, basilico, origano, dragoncello, timo. Tutto perché i nostri menù siano sempre profumatissimi e di stagione. Prima lezione di cucina italiana: seguire il nostro chef quando la mattina scende nell’orto e, cestina di vimini sottobraccio, raccoglie gli ingredienti delle sue meraviglie.

 

P – Passatempo

Dimenticare la frenesia delle nostre agende, perché a Passalacqua gli appuntamenti da annotare sono altri: un tuffo in piscina, una partita a bocce, a scacchi, a tennis, un libro, una gita in motoscafo, un film sotto le stelle. Sembra incredibile, ma se il tempo passa in questo modo, il cuore esulta.

 

Q – Quadro

Sono moltissimi, preziosi, rigorosamente antichi. Ma uno in particolare parla del fascino di Passalacqua. È il quadro della “dama delle rose” nella Sala delle Dame, incarnato di porcellana, abito di seta e ricami, una rosa tra le dita e lo sguardo sereno. Arte di vivere, decisamente.

 

R – Relax

Gli antichi lo chiamavano otium ed era il piacere di stare in campagna, immersi nella natura, dedicandosi allo studio, agli amici, alla cura dello spirito e del corpo. Era l’esatto contrario di negotium, cioè gli affari, il lavoro, l’impegno, la vita che facciamo tutti i giorni, insomma.

 

S – Spa

In uno spazio quasi “segreto” del Palazz, si apre la nostra Spa. Tutto ciò che il corpo, il viso e la mente possono desiderare. E sono i trattamenti e i massaggi ispirati alla linea di bellezza della Dottoressa Barbara Sturm.

 

T – Tunnel

In origine erano le fondamenta dell’antico Monastero degli Umiliati. Poi nel Settecento questi camminamenti segreti sono diventati una rete di tunnel che collegava la villa al lago. Nascondiglio, via di fuga, cantine, dispense. Oggi, una passeggiata tra mura millenarie per raggiungere il lago.

 

U – Uova

Sì, abbiamo le nostre galline, abbiamo il nostro pollaio, in una delle terrazze del nostro giardino, e abbiamo tutti i giorni uova freschissime.

 

V – Vagabondo

È il lievito della nostra maestra pasticcera. E si chiama così perché da quasi sei anni segue Maddalena in ogni suo spostamento. Da quello che abbiamo capito a Passalacqua Vagabondo si è trovato benissimo. Altrimenti il nostro pane, in un’incredibile varietà di forme e sapori, le nostre brioche, le nostre torte, non sarebbero così speciali.

 

Z – The end of the alphabet

Finisce il gioco dell’alfabeto, ma non finisce il piacere di vivere la bellezza, la pace, la gioia della villeggiatura italiana a Passalacqua. Anche perché siamo aperti fino al 2 gennaio. Fine dell’anno sul Lago di Como? Difficile immaginare un inizio più felice.